Venerdì 13 novembre: il Governatore De Luca dà il via alla propria conferenza stampa accusando aspramente il Governo di aver sottovalutato la situazione della Campania, di non aver agito tempestivamente nella chiusura di questa e di non aver fornito gli strumenti e soprattutto le risorse umane necessarie per poter affrontare questa pandemia. Senza risparmiare nessuno.
Detto fatto, pochi minuti dopo giunge la notizia che il verdetto riguardo la nostra Regione è stato emesso: dal monitoraggio dei tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità, svolto dal 2 all’8 novembre, risulta che la Campania ha un RT (Indice di Riproduzione della Malattia) che supera l’1,5 e che porta questa definitivamente in Zona Rossa, massimo profilo di rischio previsto. Questo prevede l’inasprimento di tutte le misure già adottate per gli altri due livelli, e quindi: sarà vietato ogni spostamento all’interno e al di fuori della Regione e del proprio Comune di appartenenza tranne nei casi di comprovate motivazioni lavorative, di salute e di necessità come spostamenti per le classi rimaste in didattica in presenza (asili o il primo anno della secondaria di primo grado) o per poter ritornare al domicilio o alla propria residenza.
Saranno sospese le attività commerciali al dettaglio, tranne i generi alimentari e di prima necessità, come anche bar e ristoranti che potranno proseguire la propria attività solo tramite consegna e asporto, fino alle 22:00; potranno invece rimanere aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie.
Non si sono fatte attendere però le nuove misure economiche che hanno il delicato compito di risanare le perdite senza precedenti subite non solo dalla Campania ma dall’intero Paese. Infatti come emerge nelle ultime ore è stata ultimata la bozza della nuova legge di Bilancio che sarà presentata a breve in Parlamento e che si basa su un impianto di ben 38 miliardi. Ciò che risalta è sicuramente la sezione dedicata alla decontribuzione per il Sud-Italia che prevede, ad esempio, l’esenzione contributiva al 100% per un massimo di 48 mesi per le Regioni presenti su quel territorio (36 mesi per tutte le altre) e per un importo massimo di 6.000 euro per le imprese che assumono under 35. Interessante è anche il credito d’imposta esteso per tutto il 2021 per gli investimenti nel Mezzogiorno e l’incremento fino al 2026 del Fondo per la crescita sostenibile.
Fra le tante altre misure troviamo ben 4 miliardi destinati a finanziare le misure anti-covid con la creazione di un apposito fondo per consentire il tempestivo adeguamento e sarà ripartito in uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Saranno invece 5,3 mld a finanziare ulteriori 12 settimane di CIG per le aziende in difficoltà e queste dovranno essere collocate nel trimestre gennaio-marzo 2021 per la Cassa Integrazione ordinaria, mentre andranno da gennaio a giugno 2021 per quella in deroga.
Ulteriori aiuti alle imprese sono stati forniti con l’ampliamento dell’ambito operativo di Garanzia Italia che consente alle imprese danneggiate dalla pandemia di fruire di strumenti alternativi al finanziamento bancario, come la cessione del credito. Inoltre, Garanzia Italia, apre le porte anche alle imprese che hanno fra i 250 e i 499 dipendenti prevedendo sempre una garanzia gratuita per il 90% dei finanziamenti fino a 5 milioni. Tutto questo con l’obiettivo di poter reindirizzare anche le piccole imprese verso il fondo di garanzia pubblico che sarà prorogato anch’esso fino al 30 giugno 2021.
Bisogna ricordare che queste misure sono frutto della Bozza della Legge e che quindi sarà necessario attendere ancora per poter avere certezze sulla forma definitiva delle misure stesse.
by Jacopo Roccella Area Imprese Network
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