Un’impennata del turismo ha rilanciato l’economia in Italia più del previsto per il secondo trimestre; del fenomeno hanno beneficiato anche Spagna e Francia, che hanno sfruttato la crescita delle presenze dall’estero rispetto agli anni scorsi. L’attesa ora è per l’andamento del terzo trimestre che potrà valersi dei dati dell’intera stagione estiva. È l’interpretazione venuta da più parti sulla inaspettata crescita del Pil secondo i dati diffusi venerdì, e sposata anche in un articolo dal Financial Times.
Al contrario dei tre paesi mediterranei, la Germania non è riuscita a crescere e gli analisti hanno avvertito di un peggioramento delle prospettive. Il prodotto interno lordo dell’Eurozona è cresciuto dello 0,7% nel secondo trimestre quando i paesi hanno allentato le restrizioni sul coronavirus, molto più forte dell’espansione dello 0,1% prevista dagli economisti.
I paesi dell’Europa meridionale hanno sovraperformato le previsioni. Il Pil francese eè cresciuto dello 0,5% nei tre mesi fino a giugno, con forti esportazioni che hanno aiutato l’economia a riprendersi da una contrazione del primo trimestre dello 0,2%.
La crescita italiana dell’1% è stata molto più forte del previsto, mentre la Spagna è cresciuta dell’1,1% dopo una modesta espansione dello 0,2% nei tre mesi precedenti. Gli economisti intervistati da Reuters si aspettavano, in media, che la crescita trimestrale della Francia sarebbe aumentata di appena lo 0,2% nel secondo trimestre, dopo la contrazione all’inizio dell’anno.
La crescita italiana era prevista dello 0,3%, della Spagna dello 0,4% e della Germania dello 0,1%. Allo stesso tempo, avverte il quotidiano, permangono i rischi di recessione. L’inflazione ha raggiunto un nuovo massimo dell’8,9% nell’anno fino a luglio, in aumento dall’8,6% di giugno, aumentando la probabilità che l’aumento dei tassi di interesse, insieme alla guerra in Ucraina, possa appesantire la crescita durante la seconda metà dell’anno.
Andrew Kenningham, economista di Capital Economics, ha affermato che la produzione del secondo trimestre dell’eurozona “sarebbe di gran lunga il miglior tasso di crescita trimestrale per un po’”. Ha aggiunto: “La notizia che l’inflazione è stata ancora una volta più alta del previsto sottolinea solo che l’economia sta attraversando un periodo molto difficile. Ci aspettiamo che una recessione inizi entro la fine dell’anno”.
Gli indicatori di fiducia dei consumatori dell’Eurozona sono già ai minimi storici, con più famiglie che affermano che ritarderanno gli acquisti importanti. A questo proposito Confesercenti ha diffuso una stima secondo cui l’impatto dell’inflazione farà sì che i consumi delle famiglie italiane nel trimestre estivo dovrebbero calare di 800 milioni di euro rispetto all’estate scorsa. E senza un rallentamento dell’inflazione, il gap è destinato ad allargarsi in autunno, con una perdita di -2,1 miliardi di euro di consumi concentrata nell’ultimo trimestre dell’anno.
“Sono tornati indietro tutti gli stranieri dopo due anni”, ha detto Marina Lalli, presidente della Federazione nazionale delle industrie dei viaggi e del turismo. “Eravamo preoccupati che senza cinesi e russi avremmo potuto avere problemi, ma non sta succedendo ciò che temevamo”.
Le pressioni inflazionistiche stanno però smorzando la domanda interna, mentre crescono le preoccupazioni per l’aumento del costo della vita: “Gli italiani hanno paura di spendere soldi”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. “L’industria del Turismo traina il Pil: lo aveva detto il Fondo monetario, lo ribadisce l’Istat – sostiene – la conferma di come il settore sia tra i più brillanti a stimolo della crescita viene dall’analisi dell’andamento del Pil negli altri Paesi con più o meno vocazione turistica, come la Spagna e la Francia. I dati del prossimo trimestre per l’Italia saranno ancora più positivi. Non foss’altro perché la stagione estiva 2022 verra’ ricordata come la migliore di sempre: sopra i livelli del 2019”.
fonte agi.it