Per la prima volta da tre anni, la Federal Reserve inizia a rialzare i tassi di interesse. I mercati hanno già prezzato un rialzo iniziale di un quarto di punto e sei-sette moderati rialzi nel corso del 2022, per un totale di circa l’1,75%, in pratica un rialzo ogni volta che s’incontrerà per il resto dell’anno (complessivamente sei volte) tutti dello 0,25%, meno uno che potrebbe essere di mezzo punto, che potrebbe essere piazzato a un certo punto della serie e che ancora la Fed non ha preannunciato.
Jerome Powell potrebbe prefigurarlo mercoledì e questa sarebbe una delle possibili sorprese che potremmo aspettarci da lui. L’altra riguarderà i tempi e le modalità di riduzione del maxi-bilancio della Fed, che attualmente è pari al 40% del Pil Usa. La Fed ha già lasciato capire che punterà sui reinvestimenti, più che sulle vendite di asset, ma domani dovrà metterlo nero su bianco e chiarire meglio la sua posizione. Poi toccherà a Jerome Powell, il capo della Fed, intervenire e dire la sua.
Finora la guerra non ha cambiato il suo atteggiamento. Joe Biden lo ha riconfermato alla guida della banca centrale Usa con un compito preciso: ridurre l’inflazione. E lui non è venuto meno alle aspettative, nemmeno la guerra lo ha fatto recedere più di tanto. Finora Powell ha solo ammesso che la guerra farà salire i prezzi e che la banca centrale ne terrà conto, mantenendo focalizzata la sua attenzione sul taglio dell’inflazione, la quale resta il ‘nemico pubblico uno’.
Il motivo? Biden, il suo grande sponsor, a novembre ha le elezioni di midterm, con le sanzioni e le sue dure prese di posizione contro Putin sta riguadagnando un po’ di consensi, ma deve risalire la china, il gradimento nei suoi confronti resta sotto il 50%, e lui non può assolutamente permettersi che l’inflazione impoverisca troppo gli americani, incattivendoli e non facendoli votare per lui.
E per combattere l’inflazione, c’è un solo modo: rialzare i tassi. Tuttavia Powell sa che dovrà farlo con cautela, perchè se rialza troppo i tassi, o lo fa troppo in fretta, finirà per spaventare i mercati. Per cui deve agire gradualmente: puntare su un atterraggio morbido. In che modo? La risposta è un po’ tecnica ma sostanzialmente suona così: rialziamo i tassi gradualmente e contestualmente riduciamo il bilancio, ma puntando sui reinvestimenti senza per ora procedere anche alla vendita di titoli. In tal modo la Fed potrà tentare di combattere l’inflazione senza spaventare troppo i mercati, abituandoli a convivere con meno liquidità.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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